La Desarpa

La vita dell’allevatore di alta montagna è veramente durissima e chi decide d’intraprenderla diviene custode di una tradizione millenaria.

A fine Settembre rientrano a valle con le loro mandrie composte da animali selezionatissimi della razza Valdostana dagli alti pascoli dove hanno trascorso100 giorni.

Questa demonticazione avviene attraversando frazioni e paesi che hanno visto dall’alto e sentito il suono delle campane in lontananza.

Il ritorno avviene da sempre a fine Settembre in coincidenza con la ricorrenza di San Michele e in Patois, la lingua franco provenzale della nostra bella Regione, è chiamato DESARPA.

Per onorare e ringraziare questo grande lavoro, da una ventina d’anni in alcune località della Valle e nella nostra Valtournenche in particolare, per merito di persone straordinarie che s’impegnano a preservare e valorizzare quotidianamente la montagna e il territorio che altrimenti si spopolerebbe, si è deciso di festeggiare questo bel momento di vita d’alta quota accogliendo con una grande festa di ringraziamento allevatori e animali.

Dopo l’inverno trascorso in bassa valle nelle calde stalle mangiando il fieno falciato d’estate, dal PLAN-da piano, pianura- gli allevatori con i loro animali ed altri affidati dai proprietari,sono lentamente saliti verso i pascoli d’alta quota seguendo lo scioglimento delle nevi che hanno ricoperto per mesi quei pendii che per unico confine hanno il cielo.

Verso la metà di Giugno salgono al MAYEN pascolo di mezza montagna, poi al TRAMAL, da tramì, spostare, affinché gli animali possano godere del miglior cibo che la montagna offre per produrre la miglior fontina, quella d’alpeggio, profumata di erbe e fiori che nascono esclusivamente oltre i duemila metri.

Il latte viene munto due volte al giorno, all’alba e al tramonto ed è conferito al Caseificio Cooperativa Valle del Cervino; le forme qui prodotte sono identificabili dal numero 650 impressovi che ne consente l’identificazione, e solo alcuni alpeggi sono attrezzati per fare le forme direttamente sul posto.

Le giornate sono scandite da ritmi che mirano esclusivamente al benessere degli animali,  e le famiglie che se ne occupano sono sottoposte a turni massacranti, solo il loro grande impegno e la passione che si tramandano da generazioni, consente di ottenere prodotti di altissima qualità.

Durante l’estate è possibile visitare questo strano mondo partecipando alla manifestazione Alpages Ouverts organizzata dall’ AREV proprio per fare conoscere il mondo rurale tanto particolare, i bimbi sono i più interessati e guardano con ammirazione i CIT, i loro coetanei orgogliosi di sentirsi importanti mentre con i loro bastoncini indirizzano le mandrie verso l’abbeveratoio o la stalla. E’molto interessante vedere preparare le forme e assaggiare i prodotti del territorio. Ovviamente non possono mancare la polenta, la brossa, il burro, la toma, la ricotta e tutto ciò che si può fare sul posto.

A San Grato i proprietari delle mucche affidate salgono a concordare con una stretta di mano con l’arpian la quantità di forme che spetteranno a loro.

Ed ecco giungere il giorno della discesa a valle: al mattino presto gli animali sono stati preparati accuratamente con una pulizia approfondita, al collo hanno i campanacci più belli e alcuni sfoggiano fra le corna il Bosquet, riconoscimento della supremazia della capo branco che è composto da fiori rossi, mentre quello della maggior produttrice di latte è bianco.

L’effervescenza è nell’aria e l’emozione di chi li ha accuditi per tre mesi viene percepita anche dagli animali che si avviano lentamente verso il piano in uno strano corteo.

L’arpian avanza orgoglioso, davanti alla regina delle corna, segue la regina del latte, poi il resto della mandria affiancata da tutte le persone che hanno lavorato in alpeggio e gli utilissimi cani, anche loro infiocchettati. Ci sono anche capre, moltissime pecore, e gli agnellini nel basto dei muli.

Tutti sorridono orgogliosi mentre sfilano con i loro animali attraversando il paese tra due ali di folla: la Statale è stata chiusa al traffico, ci sono fiori e bandiere, musica, sfilano guide e maestri di sci, associazioni di volontariato, Alpini, gruppi sportivi e folkloristici, sono stati allestiti vari punti ristoro dove viene offerto vin brulè e prodotti del territorio, è stato fatto un ciondolo commemorativo per l’occasione, vi sono esperti che agli altoparlanti spiegano le specificità degli animali: la razza: nere, castane, pezzate, il peso e i litri di latte prodotto.

A distanza di pochi minuti ecco giungere le varie mandrie da alpeggi lontani chilometri per questo strano splendido appuntamento di fine estate ed è proprio lo scampanare degli animali che le annuncia.

La discesa termina nel prato di Maen,  sulle rive del lago dove è stato allestito un grande capannone e viene servito dai volontari dalla pro loco le Coeur Votornen un pranzo che permette di scoprire le eccellenze della cultura eno-agroalimentare valdostana. Fuori c’è il mercatino con i prodotti del territorio e artigianali, la fattoria didattica,  laboratori e animazione per i più piccoli, i coscritti offrono le torte cucinate da loro, la musica tradizionale dal vivo continua fino a tarda sera con i maggiori gruppi locali.

Nel pomeriggio vengono svolte battaglie dimostrative di mucche e capre e sempre incruente, infatti in tutti i branchi, sia che si tratti di cani o altri animali, c’è sempre la voglia di dimostrare la supremazia nei confronti del branco e le nostre bovine non fanno eccezione, già da vitelli si vedono incrociare le corna e giocare per ore nei prati. L’indole battagliera di questa razza viene usata per grandi combattimenti che, come in un campionato, terminano all’arena Croix noire di Aosta alla finalissima.

 

La DESARPA vi aspetta!!!